La civiltà nuragica, sviluppatasi in Sardegna tra il XVIII e il IX secolo a.C., continua a restituire nuove informazioni grazie a recenti ricerche archeologiche e progetti di valorizzazione. Nel 2024 l’Università di Sassari ha portato alla luce presso il sito di Sos Muros importanti strutture murarie e reperti che hanno ampliato la conoscenza sull’organizzazione dei villaggi nuragici e sulle tecniche costruttive impiegate. Nel 2025 è stato avviato il progetto “NuragicReturn – Verso un Atlante della Sardegna Nuragica”, nato dalla collaborazione tra l’associazione La Sardegna verso l’Unesco e l’Università di Cagliari nell’ambito del PNRR. Il geoportale ha censito 10.387 monumenti distribuiti in 9.410 siti, con l’obiettivo di creare una banca dati integrata che consenta di monitorare rischi legati ad alluvioni, instabilità del suolo, terremoti e degrado ambientaleANSA. Parallelamente, il sito del Nuraghe Sirai a Carbonia è stato riconosciuto come esempio di integrazione fra la civiltà nuragica e quella fenicia, grazie alle stratificazioni che documentano una fase antica risalente al XIV secolo a.C. e successive testimonianze di contatti con popolazioni fenicio-puniche.
Nel maggio 2025 a Gergei si è svolto l’incontro internazionale “Nurtime – Ritorno al Futuro Nuragico”, dedicato all’archeologia sperimentale e all’uso dell’intelligenza artificiale per simulare dinamiche sociali e architettoniche della civiltà nuragica, con applicazioni digitali che hanno permesso di ricostruire virtualmente torri e villaggiNurnet - La rete dei Nuraghi. Inoltre, nel novembre 2025 è stato presentato a Barumini il catalogo “Sardegna nuragica. Scavi e scoperte tra Ottocento e Novecento”, curato da Gianfranca Salis, che ha raccolto documenti e reperti storici relativi alle prime indagini archeologiche e alla nascita delle istituzioni di tutela del patrimonio. Queste iniziative si inseriscono nel percorso di candidatura dei nuraghi alla lista del patrimonio mondiale UNESCO, promosso dall’associazione “La Sardegna verso l’Unesco”, che mira a valorizzare oltre diecimila siti distribuiti sull’isola. Le nuove scoperte e i progetti di ricerca hanno contribuito a definire con maggiore precisione la funzione dei nuraghi come strutture difensive, centri di aggregazione sociale e simboli di potere, oltre a evidenziare i rapporti con altre civiltà mediterranee.
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