Ugo Bassi, nato Giuseppe a Cento il 12 agosto 1801 da Luigi Sante Bassi, impiegato della dogana pontificia, e da Felicita Rossetti, cameriera originaria di San Felice sul Panaro, entrò nell’ordine dei Barnabiti dopo una delusione amorosa e nel 1821 pronunciò i voti a Roma nella chiesa di San Carlo al Corso. Nell’ordine conobbe Alessandro Gavazzi, di cui divenne grande amico. Si affermò come predicatore noto, viaggiando a lungo per l’Italia e vivendo in povertà, seguito da numerosi fedeli attratti dalla sua testimonianza di fede. Durante i moti rivoluzionari del 1848 si trovava ad Ancona e celebrò la messa di congedo per un gruppo di volontari della Prima guerra d’indipendenza, chiedendo di essere accettato come cappellano, richiesta accolta con entusiasmo. Partì con i volontari e diffuse tra i soldati lo spirito rivoluzionario. Fu ferito a Treviso il 12 maggio 1848 e portato a Venezia, dove rimase durante la Repubblica di San Marco, combattendo dopo la guarigione. Tornò a Roma e sostenne la Repubblica Romana del 1849. Dopo la caduta della Repubblica fuggì con Garibaldi, Francesco Nullo, Ciceruacchio, Giovanni Livraghi e altri verso Venezia, ma giunto a San Marino il gruppo si divise. Bassi, insieme a Livraghi, fu catturato dagli austriaci il 3 agosto nei pressi di Comacchio.
Trasferito a Bologna il 7 agosto, venne fucilato senza processo l’8 agosto 1849 presso l’arco del Meloncello insieme a Livraghi, per ordine del capitano auditore Carl Pichler von Deeben. Molti patrioti rimproverarono al cardinale Gaetano Bedini di non aver interceduto, ma le fonti riportano ipotesi diverse sulla sua possibilità di intervento. Il 18 agosto 1849 gli austriaci riesumarono il corpo per trasferirlo alla Certosa di Bologna. La sua appartenenza alla Massoneria è affermata dal Gran Maestro Umberto Cipollone ma contestata da Rosario Francesco Esposito. Numerose città italiane gli hanno dedicato vie, piazze, viali e monumenti: Cento, Bologna, Ancona, Varese, Roma, Ferrara, Messina, Padova, Parma, Genova, Venezia, Grosseto, Follonica, Palermo, Rimini, Firenze, Milano, Monza, La Spezia, Lavagna, Treviso e altre. Una statua gli è stata eretta a Bologna e un busto marmoreo si trova al Gianicolo a Roma. È stato protagonista del film “In nome del popolo sovrano” di Luigi Magni, interpretato da Jacques Perrin, citato nella canzone “Golfo mistico” di Stefano Bellotti e ricordato da un quotidiano romano del 1871 intitolato “L’Ugo Bassi”. Un piroscafo della Società Anonima di Navigazione Tirrenia portò il suo nome e fu affondato nel 1941 nel Golfo di Orosei.
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