Acireale, città siciliana in provincia di Catania, affonda le sue origini nel mito di Aci e Galatea e nella misteriosa città greca di Xiphonia. In epoca romana sorse Akis, coinvolta nelle guerre puniche. Durante il Medioevo, il borgo si consolidò attorno al castello di Aci Castello, assumendo nomi diversi sotto bizantini, arabi e normanni. Il terremoto del 1169 disperse la popolazione, favorendo la nascita di Aquilia Nuova, nucleo dell’attuale città. Nel XVI secolo, Acireale si affrancò dal vassallaggio grazie a Carlo V e si sviluppò economicamente e religiosamente. Il campanile sud della Cattedrale fu elevato nel 1554 e nel 1558 la chiesa dell’Annunziata divenne parrocchia. Nel 1571 fu definito lo stemma cittadino, e nel 1577 una rivolta contro le milizie spagnole costò 17 impiccagioni. Nel 1582, l’incursione del corsaro Luccialì fu respinta dalla popolazione. Il XVII secolo vide la nascita di altri casali autonomi e la costruzione di fortificazioni come la Torre di Sant’Anna e il Bastione del Tocco. Nel 1642 Filippo III conferì alla città lo status di demaniale. Nel 1671 fu fondata l’Accademia degli Zelanti.
Durante la guerra franco-spagnola, Acireale si schierò con gli spagnoli, fortificando il territorio. Il terremoto del 1693 causò gravi danni e 739 vittime, ma la città si ricostruì rapidamente. Nel XVIII secolo, Acireale si distinse per eventi culturali e religiosi, come la fondazione dell’Accademia dei Geniali e la costruzione della Carrozza del Senato. Nel XIX secolo, Ferdinando III visitò la città, che divenne capoluogo di distretto. Furono inaugurati il corso Savoia, la Villa Belvedere e l’Ospedale Santa Marta. La città partecipò ai moti rivoluzionari del 1848 e fu tra le prime a innalzare il tricolore nel 1860. Nel 1872 fu istituita la diocesi e nel 1873 lo stabilimento termale di Santa Venera, che rese Acireale meta turistica. Nel XX secolo, la città fu colpita da terremoti, epidemie e bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale. Dopo il conflitto, si svilupparono attività culturali e artistiche, culminate con la promozione in Serie B della squadra di calcio nel 1993 e l’istituzione della Riserva Naturale La Timpa nel 1984.
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