Il cilindro, noto anche come top hat, è un cappello alto e a corona piatta, tradizionalmente associato all’abbigliamento formale occidentale come il tight, il frac o la redingote. Nato alla fine del XVIII secolo, inizialmente in feltro di castoro e successivamente in seta nera o grigia, il cilindro divenne simbolo di eleganza urbana per le classi medio-alte. Introdotto intorno al 1790, sostituì progressivamente il tricorno e il bicorno, diventando comune nel XIX secolo. Il suo uso si estese a tutte le classi sociali, persino ai lavoratori, e fu adottato da poliziotti e postini per conferire autorevolezza. La versione pieghevole, nota come cappello da opera o gibus, fu inventata nel XIX secolo per comodità. Durante il XIX secolo, il cilindro raggiunse forme estreme con corone molto alte e tese strette, come il modello “stovepipe” reso celebre da Abraham Lincoln. Il principe Alberto contribuì alla sua diffusione, rendendolo simbolo di rispettabilità borghese. Dopo la Prima Guerra Mondiale, l’introduzione dell’abito nero semi-formale e dei completi informali portò al declino del cilindro, confinandolo a cerimonie ufficiali, diplomazia e alta società.
Oggi è indossato in occasioni speciali come matrimoni, funerali, corse ippiche e cerimonie accademiche. È parte dell’uniforme di alcune istituzioni britanniche e simbolo di personaggi come Uncle Sam e il Monopoly Man. In ambito massonico, il Maestro Venerabile può indossarlo come segno di autorità. Alcune sinagoghe mantengono la tradizione del cilindro per le festività. La sua costruzione richiede materiali pregiati come la seta “plush” o il feltro di pelliccia, e tecniche artigianali complesse. Il mercato dei cilindri vintage è vivace, con pezzi rari e costosi. Il cappello da opera, pieghevole grazie a molle e nervature, fu brevettato nel 1812 e divenne popolare nei teatri. Il cilindro, pur essendo oggi raro, conserva il suo fascino come emblema di raffinatezza e tradizione.
