Leo Hendrik Baekeland, nato a Gand nel 1863, fu un chimico belga naturalizzato statunitense, noto per aver rivoluzionato l’industria della plastica. Figlio di un calzolaio e di una domestica, si distinse fin da giovane per le sue capacità accademiche, ottenendo il dottorato in chimica all’Università di Gand a soli 21 anni. Dopo aver insegnato a Bruges e Gand, nel 1889 si trasferì negli Stati Uniti con la moglie Céline Swarts, dove iniziò a collaborare con l’industria fotografica. Dopo un primo brevetto per lo sviluppo di lastre fotografiche, perfezionò la carta fotografica Velox, che consentiva stampe con luce artificiale. Fondò la Nepera Chemical Company e nel 1899 vendette l’azienda a George Eastman di Kodak per 750.000 dollari, ottenendo una notevole indipendenza economica. Con i proventi acquistò una villa a Yonkers, dove allestì un laboratorio privato. Vincolato da un accordo a non lavorare più nel settore fotografico, si dedicò alla ricerca in elettrochimica e collaborò con la Hooker Chemical Company per migliorare il processo cloro-alcali.
La sua svolta arrivò nel 1907, quando inventò la bachelite, la prima plastica sintetica termoindurente, ottenuta dalla reazione tra fenolo e formaldeide. Questo materiale, resistente al calore e agli agenti chimici, fu utilizzato in numerosi settori, dagli isolanti elettrici agli oggetti di uso quotidiano. Baekeland brevettò il processo nel 1909 e fondò la General Bakelite Company nel 1910. Nel 1922, la sua azienda fu fusa con altre due per formare la Bakelite Corporation. Ricevette numerosi riconoscimenti, tra cui la Medaglia Perkin e la Medaglia Franklin, e fu eletto membro della National Academy of Sciences. Negli ultimi anni si ritirò a Coconut Grove, Florida, dove cercò di creare un giardino tropicale. Morì nel 1944 a Beacon, New York, e fu sepolto nel cimitero di Sleepy Hollow. La sua invenzione segnò l’inizio dell’era della plastica, con oltre 15.000 prodotti realizzati in bachelite al momento della sua morte.
