giovedì 23 ottobre 2025

GIOVAMBATTISTA MORGAGNI (1682-1771)

 

    Giovanni Battista Morgagni, nato a Forlì nel 1682 e morto a Padova nel 1771, è considerato il fondatore dell’anatomia patologica moderna. Orfano di padre a sette anni, fu educato dalla madre che gli insegnò il latino e lo avviò agli studi umanistici. A 14 anni entrò nell’Accademia dei Filergiti di Forlì, dove studiò matematica, archeologia e astronomia. A 16 anni si iscrisse all’Università di Bologna per studiare medicina, seguendo le lezioni di Ippolito Albertini e Antonio Maria Valsalva, erede scientifico di Marcello Malpighi. Morgagni non inventò il metodo anatomo-clinico, ma lo perfezionò e sistematizzò, raccogliendo osservazioni cliniche e autoptiche in un diario che mantenne per tutta la vita. Laureatosi nel 1701, collaborò con Valsalva all’ospedale di Santa Maria della Morte e contribuì alla stesura del De aure humana tractatus. Nel 1704 divenne presidente dell’Accademia degli Inquieti, dove promosse l’indagine sperimentale. Nel 1706 pubblicò gli Adversaria anatomica, che gli valsero fama internazionale. Dopo contrasti con Giovanni Girolamo Sbaraglia, si trasferì a Venezia, dove frequentò ambienti scientifici e collaborò con Zanichelli e Santorini. 



    Nel 1711 ottenne la cattedra di medicina teorica a Padova, grazie all’intercessione di Giovanni Maria Lancisi e Lorenzo Tiepolo. Nel 1712 sposò Paola Vergeri, ottenendo la nobiltà romana per poterla sposare. Ebbero numerosi figli, tra cui Fabrizio e Agostino. Nel 1715 ricevette la cattedra di anatomia, succedendo a Molinetto. La sua orazione inaugurale sottolineò l’importanza dell’anatomia per comprendere la malattia. Fu membro di prestigiose accademie europee e nel 1761 pubblicò la sua opera più importante, De sedibus et causis morborum per anatomen indagatis, che stabilì la correlazione tra lesioni anatomiche e sintomi clinici, segnando l’inizio della patologia d’organo e il superamento dell’umoralismo. Descrisse per primo la cirrosi epatica e numerose strutture anatomiche che portano il suo nome, come il ventricolo di Morgagni e l’idatide di Morgagni. Morì nel 1771 a Padova e fu sepolto nella Chiesa di San Massimo. La sua biblioteca di 5.000 volumi fu acquistata dall’Università di Padova. Morgagni fu anche latinista, botanico, archeologo e storico, e la sua eredità scientifica è celebrata in numerose istituzioni italiane che portano il suo nome.