Giuseppe Galliano nacque a Vicoforte nel 1846 e intraprese la carriera militare seguendo le orme del padre, ufficiale coinvolto nei moti costituzionali del 1821. Entrato nel Collegio Militare di Asti nel 1854, proseguì la formazione alla Scuola Militare di Modena, da cui uscì nel 1866 come sottotenente di fanteria, partecipando alla Terza guerra d’indipendenza con il 24º Reggimento “Como”. Nel 1873 passò agli Alpini, rimanendovi fino al 1883, quando fu promosso capitano e trasferito al 58º Reggimento “Abruzzi”, poi all’82º “Torino”. Nel 1887 partì per l’Eritrea con il Corpo di Rinforzo per vendicare l’eccidio di Dogali, ma l’operazione si concluse senza scontri. Tornato in Italia, ottenne nel 1890 di rientrare in Eritrea. Durante la battaglia di Agordat nel 1893, al comando di un battaglione e di una batteria di artiglieria indigena, fronteggiò i Dervisci. Dopo una ritirata forzata, guidò un contrattacco alla baionetta che ribaltò le sorti dello scontro, recuperando i pezzi d’artiglieria persi. Per questo atto ricevette la Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Nel 1895, nella battaglia di Coatit, contribuì in modo decisivo alla vittoria italiana contro le truppe del Ras Mangascià, ottenendo una Medaglia d’Argento e la Croce di Cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Nello stesso anno, durante l’assedio del forte di Macallè, resistette per oltre due mesi con 1300 uomini contro l’esercito abissino di Menelik II. Nonostante le gravi perdite e la scarsità di risorse, rifiutò la resa e solo l’intervento diplomatico pose fine all’assedio. Per questa impresa fu promosso tenente colonnello e ricevette un’altra Medaglia d’Argento. Nel 1896 partecipò alla battaglia di Adua, dove morì eroicamente sul Monte Rajo, combattendo fino all’ultimo con i suoi ascari. Per il suo sacrificio fu insignito postumo di una seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, diventando uno dei pochi a riceverla due volte. A Ceva, dove risiedeva, gli furono dedicati un monumento, una scuola e un museo. Il suo nome fu anche scelto per un celebre liquore creato nel 1896 da Arturo Vaccari. Galliano è ricordato come uno dei più valorosi ufficiali italiani del XIX secolo.
