La battaglia di Ancona, combattuta tra il 16 giugno e il 18 luglio 1944, fu un'importante operazione militare della Seconda guerra mondiale che vide protagonista il II Corpo d'armata polacco, guidato dal generale Władysław Anders, affiancato da truppe italiane del Corpo Italiano di Liberazione e dai partigiani della Brigata Maiella. L'obiettivo era la conquista del porto di Ancona, fondamentale per garantire agli Alleati un punto di rifornimento sull'Adriatico, poiché i porti di Napoli e Brindisi risultavano troppo lontani dal fronte. Il II Corpo polacco, parte dell’Ottava Armata britannica, era composto da circa 43.000 uomini, tra cui due divisioni di fanteria, una brigata corazzata e unità di supporto, inclusi reparti femminili. La fase preliminare della battaglia iniziò con l’attraversamento del fiume Chienti il 21 giugno, dove si verificarono intensi scontri fino al 30 giugno. Inaspettatamente, le divisioni tedesche 71ª e 278ª si ritirarono verso il fiume Musone, dove si attestò una nuova linea difensiva. Nei primi giorni di luglio si combatterono duramente battaglie a Filottrano e Osimo, quest’ultima sede del potere fascista locale dopo i bombardamenti su Ancona dell’ottobre 1943.
L’offensiva decisiva partì il 17 luglio con una manovra di accerchiamento da nord, culminata nella conquista del Monte della Crescia e delle località di Agugliano, Offagna e Chiaravalle. Le truppe corazzate polacche raggiunsero il mare nella zona delle Torrette per bloccare la ritirata tedesca verso la Linea Gotica. Il 18 luglio alle 14:30, i polacchi entrarono ad Ancona attraverso Porta Santo Stefano. L’operazione fu l’unica condotta autonomamente dal II Corpo polacco in Italia. La collaborazione con le forze italiane fu decisiva: il CIL, guidato dal generale Umberto Utili, e i partigiani della Maiella contribuirono attivamente, così come la 111ª Compagnia Difesa Ponti e il IX Reparto d’Assalto, che ruppe la linea tedesca sul Musone. Dopo la liberazione, Ancona vide una rapida riorganizzazione amministrativa sotto la guida di Carlo Albertini, comandante dei Vigili del Fuoco, che aveva già operato durante i bombardamenti alleati che causarono 2782 morti e 58.000 sfollati. Il generale Anders ricevette la cittadinanza onoraria di Ancona nel dicembre 1945 e la battaglia è commemorata nel Monumento al milite ignoto di Varsavia insieme a Montecassino.
