mercoledì 29 ottobre 2025

ETTORE MAJORANA (1906-?)

 

    Ettore Majorana fu un fisico teorico italiano nato il 5 agosto 1906 a Catania. Dotato di straordinario talento matematico, iniziò gli studi in ingegneria nel 1923, ma nel 1928 passò alla fisica su consiglio di Emilio Segrè. Entrò nel gruppo di Enrico Fermi a Roma, noto come “i ragazzi di via Panisperna”, contribuendo in modo significativo alla fisica teorica. La sua prima pubblicazione, scritta da studente, riguardava la spettroscopia atomica e applicava il modello statistico di Fermi alla struttura atomica. Nel 1931 fu il primo a descrivere il fenomeno dell’autoionizzazione, e nel 1932 pubblicò un lavoro sulla spettroscopia a radiofrequenza, anticipando sviluppi fondamentali in fisica atomica. Nello stesso anno elaborò una teoria relativistica per particelle con momento intrinseco arbitrario, introducendo rappresentazioni infinite del gruppo di Lorentz. Sebbene molti suoi articoli fossero scritti in italiano e trascurati per decenni, contenevano intuizioni rivoluzionarie. Fu il primo a interpretare correttamente gli esperimenti di Joliot-Curie come prova dell’esistenza del neutrone, ma non pubblicò le sue conclusioni, lasciando a James Chadwick il merito della scoperta. Nel 1933 si trasferì a Lipsia per lavorare con Werner Heisenberg, con cui instaurò un rapporto di stima e amicizia. Lavorò anche a Copenaghen con Niels Bohr. Tornato in Italia, divenne sempre più isolato, affetto da gastrite e da esaurimento nervoso. Tra il 1934 e il 1937 pubblicò poco, ma scrisse numerosi appunti su geofisica, ingegneria elettrica, matematica e relatività, conservati oggi alla Domus Galileiana di Pisa. 



    Il suo ultimo articolo, del 1937, propose una teoria simmetrica degli elettroni e positroni, ipotizzando l’esistenza di particelle che sono il proprio antiparticella: i fermioni di Majorana. Questa idea è oggi centrale nella fisica delle particelle e nella ricerca sulla materia oscura.Nel 1938 fu nominato professore ordinario di fisica teorica all’Università di Napoli, senza concorso, per “alta fama di singolare competenza”. Il 25 marzo dello stesso anno scomparve misteriosamente dopo aver acquistato un biglietto da Palermo a Napoli. Scrisse una lettera al direttore dell’Istituto di Fisica, Antonio Carrelli, annunciando una decisione inevitabile, seguita da un telegramma che annullava il viaggio. Non fu mai più visto. Le ipotesi sulla sua scomparsa includono suicidio, fuga in Sud America, ritiro in un monastero, o volontà di sottrarsi alle implicazioni etiche della fisica nucleare. Nel 2015 la Procura di Roma dichiarò che Majorana visse tra il 1955 e il 1959 a Valencia, in Venezuela. Nel 2025, il tribunale civile di Roma ha ufficialmente dichiarato la sua morte presunta, fissandola alla data della scomparsa. Il suo genio è celebrato con il Premio Majorana e con conferenze internazionali, e la sua figura resta avvolta nel mistero, simbolo di genialità e inquietudine scientifica.