martedì 9 settembre 2025

MASSIMO GIROTTI (1918-2003)


    Massimo Girotti nacque a Mogliano il 18 maggio 1918 da Giuseppe, farmacista, e Maria Maraviglia e crebbe tra le Marche e Roma, dove la famiglia si trasferì nel 1921. Atleta eclettico, primeggiò nel nuoto con la S.S. Lazio e sfiorò la Serie A di pallanuoto, ma un’otite cronica lo esonerò dal servizio militare. Consigliato dallo scenografo Fulvio Jacchia, debuttò nel 1939 a Cinecittà in Dora Nelson di Mario Soldati: la sua prestanza fisica e l’immagine di gioventù sana lo fecero accostare a Gary Cooper. Pur iscritto a Giurisprudenza, abbandonò gli studi e prese lezioni con Teresa Franchini. Dopo parti di secondo piano in Una romantica avventura e Tosca, il suo debutto da protagonista avvenne con La corona di ferro (1941) di Alessandro Blasetti, che lo consacrò divo. La svolta drammatica giunse con Ossessione (1943) di Luchino Visconti, autentico manifesto del neorealismo, in cui impersonò un antieroe consumato dalla passione. Nei decenni successivi alternò drammi d’autore (Un giorno nella vita, Gioventù perduta, In nome della legge, per cui vinse il Nastro d’argento 1949) a melodrammi popolari e a coproduzioni internazionali come Spartaco (1952). 



    Parallelamente si affermò in teatro sotto la guida di Blasetti, Visconti e Vittorio Gassman e in televisione, interpretando Heathcliff in Cime tempestose (1956), Fra Cristoforo ne I promessi sposi (1967) e un protagonista de Il segno del comando (1971). Uomo schivo e di sinistra, firmò appelli elettorali per il PCI. Negli anni Sessanta e Settanta tornò a collaborare con Pasolini (Teorema, Medea) e Bertolucci (Ultimo tango a Parigi). Sposò negli anni Quaranta Marcella Amadio, da cui ebbe Arabella e Alessio, e amava Pantelleria. Il suo ultimo ruolo fu ne La finestra di fronte (2003) di Ferzan Özon, che gli valse il David di Donatello postumo. Morì a Roma il 6 gennaio 2003 per una crisi cardiaca: la sua carriera, con oltre cento film, numerosi spettacoli teatrali, sceneggiati televisivi e prosa radiofonica, lo consacrò tra i volti più versatili e intensi del cinema italiano del Novecento.