Mary Jane “Mae” West fu un’artista poliedrica il cui talento attraversò oltre sette decenni di spettacolo. Divenne celebre per la sua voce contralto e per il personaggio audace, ricco di doppi sensi, con cui incarnò il simbolo sessuale di un’epoca. Scrittrice di commedie rischiose, attrice, cantante e sceneggiatrice, si scontrò spesso con la censura cinematografica e teatrale, ma traendo vantaggio dalle controversie che alimentavano la sua popolarità. Nata il 17 agosto 1893 in un quartiere di Brooklyn da una madre modella di origine bavarese e da un padre ex pugile diventato detective privato, iniziò a esibirsi bambina in spettacoli amatoriali e, a 14 anni, calcò i palchi del vaudeville. Il suo nome d’arte venne talvolta sostituito da pseudonimi come “Baby Mae” o “Jane Mast” durante le prime tournée, ma la sua personalità esplosiva la rese rapidamente nota nelle compagnie di New York. Sul palcoscenico di Broadway esplose la sua fama quando, usando lo pseudonimo Jane Mast, scrisse e interpretò Sex (1926), uno spettacolo che le costò un breve soggiorno in carcere per “corruzione dei costumi”. La condanna, scelta per attirare l’attenzione, le valse l’etichetta di “bad girl” e potenziò la curiosità del pubblico. Proseguì con commedie drammatiche su temi tabù, affrontando anche l’omosessualità in The Drag, mai allestita a New York per le pressioni dei censori.
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martedì 9 settembre 2025
MAE WEST (1893-1980)
Il passaggio al cinema avvenne nel 1932 con Night After Night; il vero successo giunse con She Done Him Wrong e I’m No Angel (entrambe 1933), prodotte da Paramount e protagoniste accanto a Cary Grant, che lei stessa volle al suo fianco. Con incassi milionari tali da salvare la casa di produzione, divenne una delle star più pagate degli anni Trenta. L’introduzione del Codice Hays impattò duramente sui suoi copioni, spingendola a inserire volutamente battute scabrose per farle tagliare e conservare quelle più sottili, ma a metà decennio il compromesso con i censori ridusse la sua carica provocatoria sullo schermo. Sul piano personale si sposò giovanissima con il collega Frank Wallace, matrimonio poi annullato nel 1943, e fu legata sentimentalmente a varie figure dello spettacolo fino al compagno Paul Novak, 30 anni più giovane, che rimase al suo fianco fino alla morte. Tra le registrazioni rock ’n’ roll, i ritorni televisivi e l’ultima prova cinematografica in Sextette (1978, da lei scritta), continuò a gestire spettacoli e proprietà immobiliari. Colpita da un ictus nell’agosto 1980, si spense a Los Angeles il 22 novembre 1980, lasciando un’impronta indelebile sulla cultura popolare del Novecento.