venerdì 19 settembre 2025

MARCO MINGHETTI (1818-1886)

 

    Marco Minghetti (Bologna 1818 – Roma 1886) fu politico, economista e diplomatico della Destra storica, figura centrale nel Risorgimento e nella costruzione dello Stato unitario. Nato in una famiglia di proprietari terrieri, ricevette una solida formazione umanistica e scientifica, viaggiò in Europa e maturò idee liberali e economiche; pubblicò lavori su economia pubblica e libertà religiosa e si impegnò in pratiche agricole moderne. Dopo i moti del 1848 fu ministro dei Lavori Pubblici nello Stato pontificio, partecipò come ufficiale di stato maggiore nelle campagne contro l’Austria e, pur critico verso i repubblicani, mantenne posizioni moderate. Passato a Torino, si avvicinò a Cavour e al progetto unitario; fu segretario generale del ministero degli Esteri e presidente dell’Assemblea delle Romagne per l’annessione al Regno di Sardegna. 



    Ministro dell’Interno con Cavour e poi con Ricasoli, propose un progetto di decentramento amministrativo respinto dal Parlamento; divenne ministro delle Finanze e nel 1863 capo del governo, affrontando brigantaggio e la questione romana, e negoziò con la Francia la Convenzione di settembre del 1864 che prevedeva il ritiro delle guarnigioni francesi da Roma e lo spostamento della capitale a Firenze, decisione controversa che causò tumulti e la sua caduta. Fu di nuovo Presidente del Consiglio tra 1873 e 1876; la sua rigorosa politica fiscale portò al primo pareggio di bilancio italiano nel 1876 ma provocò la “rivoluzione parlamentare” e la sconfitta della Destra. Negli anni successivi si dedicò agli studi, alle relazioni culturali e diplomatiche, promosse contatti commerciali con Cina e Giappone, scrisse opere su Stato e Chiesa e mantenne ruolo di riferimento morale contro il trasformismo politico; morì a Roma nel 1886 e fu sepolto nella Certosa di Bologna.