L’Elettrotreno rapido ETR.300, soprannominato Settebello per il simbolo del sette di denari dipinto sul frontale in verde magnolia e grigio nebbia, entrò in servizio nel 1952. Progettato dalla Società Italiana Ernesto Breda con bozzetto interno di Giulio Minoletti e arredi firmati anche da Gio Ponti, era composto da sette casse articolate per 160 posti di partenza, poi portati a 190 nel 1959 con l’ETR 302 realizzato in vista della mostra Italia 61, quando lo scomparto bagagli cedette il posto a tre nuovi moduli e il ristorante passò da 48 a 56 posti. Lungo 165,5 metri, con sospensioni laminate, ammortizzatori idraulici ed elementi antivibrazione in gomma, sviluppava 1 800 kW continuativi (2 280 kW orari) e superava i 160 km/h, velocità elevata a 200 km/h dopo il 1969 con motori T165, carrelli Z e Zpm, frenatura reostatica, terzo faro e ripetizione segnali in cabina. Il salottino panoramico anteriore, dotato di sei poltrone rivolte verso il vetro e telefoni pubblici, insieme a bar e ristorante di lusso, incarnava il design italiano d’avanguardia.
Per non dimenticare come eravamo, da dove veniamo e chi ci ha preceduto attraverso un vasto ed eterogeneo catalogo di Storia, Arte, Spettacolo e Turismo. Siete pronti per un nuovo viaggio alla ricerca della conoscenza?
martedì 9 settembre 2025
IL SETTEBELLO (ETR 300) E L'ARLECCHINO (ETR 250)
Impiegato inizialmente sulle tratte estive Milano–Napoli, fu poi stabilmente asse portante Milano–Bologna–Firenze–Roma, garantendo medie superiori ai 110 km/h quando la direttissima ancora non esisteva. Dal 1974 fu inquadrato come TEE 68/69, ma nel giugno 1984 abbandonò i servizi internazionali per percorsi interni fino al ritiro avvenuto nel 1992: i convogli 301 e 303 furono demoliti dopo la bonifica dall'amianto, mentre il 302, trasformato nel 1991 in charter con carrozze Gran Comfort, rimase accantonato nel 2004. Grazie a un finanziamento da 13 milioni di euro del Ministero dei Beni Culturali e della Fondazione FS, dall’estate 2020 l’ETR 302 viene sottoposto a restauro filologico presso OMS di Porrena, che ricostruirà arredi originali e installerà SCMT, wi-fi e adeguamenti di sicurezza, per farlo circolare come treno storico. Contemporaneamente l’equivalente a quattro elementi ETR 250 “Arlecchino”, costruito per Roma 1960, ha visto il riutilizzo del solo esemplare 252 restaurato e operante su tratte celebrative come rotabile d’epoca.