martedì 9 settembre 2025

AUGUSTO MURRI (1841-1932)

 

    Augusto Murri nacque a Fermo l’8 settembre 1841 in una famiglia di orientamento mazziniano. Privato delle scuole gesuite dal padre, si formò in casa con la madre e si appassionò al sapere leggendo l’Orlando Furioso. Trasferitosi a Firenze, conseguì in due anni licenza ginnasiale e liceale, poi nel 1863 si laureò in medicina a Camerino. A Parigi e in Germania perfezionò il metodo clinico sperimentale, studiando le febbri malariche, l’itterizia e la termoregolazione, e nel 1869 fu nominato aiuto di Guido Baccelli nella Clinica medica di Roma. Nel 1875 Murri si trasferì a Bologna come direttore della Clinica medica, incarico che mantenne per decenni, divenendo rettore dell’Ateneo nel 1888-89 e deputato alla XVII legislatura nel 1890-91 per l’Estrema Sinistra. Animato da un approccio critico, propose la “clinica pura” fondata sull’osservazione del malato, l’anamnesi e l’indagine empirica, rifiutando diagnosi deduttive e preconcetti. 



    Sostenitore delle specialità mediche, promosse la collaborazione interdisciplinare nella diagnosi e nella terapia, formando generazioni di clinici capaci di unire esperienza e metodo scientifico. Eclettico e innovatore, Murri operò in istologia, anatomia patologica e microbiologia, formulando nel 1887 la legge della fisiopatologia cardiaca e una teoria multipla delle febbri legate al metabolismo. Studiò tubercolosi, emoglobinuria parossistica e affezioni neurologiche, per poi distinguersi in medicina legale. Agnostico e massone, credeva nella missione umanitaria della scienza. Il clamoroso “delitto Murri” del 1902—l’omicidio del conte Bonmartini per mano del figlio Tullio, da lui denunciato—scosse l’Italia e si concluse con la grazia alla figlia Linda nel 1906. Morì a Bologna l’11 novembre 1932, lasciando un’eredità di rigoroso metodo clinico e profonda umanità.