martedì 4 novembre 2025

ISA MIRANDA (1905-1982)

 

    Isa Miranda, nome d’arte di Ines Isabella Sampietro, nacque a Milano nel 1905 da una famiglia contadina. Fin da giovane mostrò un carattere ribelle e anticonformista, lavorando prima in un opificio a Treviglio e poi come dattilografa a Milano, dove studiò recitazione all’Accademia dei Filodrammatici. Esordì nel cinema nel 1933, ma il successo arrivò con La signora di tutti (1934) di Max Ophüls, dove interpretò una donna fatale che distrugge gli uomini che la amano. Il film fu un trionfo e la rese celebre in Europa. Recitò in Passaporto rosso (1935) e accettò un contratto in Germania, dove girò film in doppia versione, tra cui Il diario di una donna amata (1936). Partecipò a Il fu Mattia Pascal (1937) e a Scipione l’Africano, primo kolossal di Cinecittà. Invitata a Berlino da Goebbels, fuggì a Lugano e poi a Parigi, dove interpretò Nina Petrovna, ottenendo grande successo. Chiamata a Hollywood, fu accolta con entusiasmo dalla Paramount, ma un incidente e contrasti con Alla Nazimova le fecero perdere il ruolo in Zazà, affidato a Claudette Colbert. 



    Esordì negli USA con Hotel Imperial (1939), ricevendo buone critiche ma scarso successo commerciale. Tornò in Italia nel 1939, ma il regime fascista ostacolò la sua carriera, accusandola di diserzione. Solo dopo un incontro con Mussolini superò le difficoltà. Il marito Alfredo Guarini la diresse in vari film, ma fu con Malombra (1942) e Zazà (1944) che riconquistò pubblico e critica. Nel 1945 fu coinvolta in un grave incidente stradale. Nel 1949 vinse il Prix d’interprétation féminine a Cannes per Le mura di Malapaga. Recitò in La ronde (1950) di Ophüls e in altri film italiani e internazionali. Negli anni ’50 si dedicò anche al teatro, lavorando in Francia, USA e Inghilterra. Si trasferì a Londra nel 1959, partecipando a produzioni televisive. L’ultimo ruolo importante fu nel film Il portiere di notte (1974) di Liliana Cavani. Dopo la morte del marito nel 1981, apparve per l’ultima volta nel film Apocalisse di un terremoto (1982). Morì a Roma l’8 luglio 1982 e fu sepolta al cimitero Flaminio. Fu protagonista di un documentario Rai nel 1983 e pubblicò poesie e un’autobiografia.