Edward G. Robinson, nato Emanuel Goldenberg a Bucarest nel 1893 e immigrato a New York nel 1904, fu un attore di teatro e cinema tra i più versatili dell’età d’oro hollywoodiana; iniziò sul palcoscenico e in oltre 30 produzioni di Broadway e più di 100 film costruì una carriera cinquantennale che lo rese celebre per i ruoli da duro e gangster ma anche per interpretazioni più sfumate. Dopo studi alla City College e all’American Academy of Dramatic Arts cambiò il nome in Edward G. Robinson; debuttò nel cinema muto e raggiunse il successo con Little Caesar (1931), che lo impose come icona della malavita cinematografica e gli valse un contratto con la Warner Bros.; in seguito alternò gangster movie, drammi e commedie lavorando con registi come Mervyn LeRoy, Howard Hawks e John Ford1. Durante gli anni ’30 e ’40 si distinse anche per l’impegno politico: antifascista e antinazista, donò somme rilevanti a organizzazioni di soccorso e partecipò a iniziative di propaganda e intrattenimento per le truppe e le popolazioni europee, parlando in più lingue per emittenti alleate.
Durante la Seconda Guerra non poté arruolarsi per l’età ma fu nominato rappresentante speciale dall’Office of War Information e fu tra i primi divi a recarsi in Normandia per sostenere i soldati. Negli anni Cinquanta fu indagato dalla HUAC e “grigio-listato” dopo aver ammesso di essere stato “ingannato” da persone vicine a organizzazioni ritenute filocomuniste; pur non risultando comunista, la vicenda ne limitò le opportunità lavorative, e per un periodo recitò in film di minore budget e numerose produzioni televisive1. Riconosciuto come grande caratterista, interpretò ruoli memorabili in Double Indemnity, The Ten Commandments, Key Largo e il suo ultimo film Soylent Green; morì nel 1973 a Los Angeles per un tumore alla vescica e postumo ricevette un Oscar onorario e altri riconoscimenti che sottolinearono la sua influenza sul cinema classico americano.