La Lancia Astura, prodotta dalla Lancia tra il 1931 e il 1939 in 2.912 esemplari, è una berlina di fascia alta nata per affiancare l’Artena e sostituire la Lambda; montava un motore V8 corto inizialmente di 2.606 cm³ e 72 CV, poi portato a 2.973 cm³ e 82 CV nelle serie successive, con soluzioni tecniche avanzate come testata in due pezzi, albero a camme centrale e lubrificazione forzata con filtro autopulente, il tutto montato su un telaio tradizionale a longheroni con traversa e rinforzo a X; la prima serie debuttò al Salone di Parigi 1931, la produzione proseguì con quattro serie che introdussero varianti di passo (corto e lungo), miglioramenti ai freni (servofreno Dewandre e poi freni idraulici), cambiamenti estetici al radiatore e allestimenti sempre più lussuosi fino a un passo unico molto lungo nella quarta serie che sostituì la Dilambda.
La Astura era leggera per la categoria (autotelaio circa 960–1.050 kg, berlina intorno a 1.250 kg), raggiungeva punte sui 125–130 km/h e consumava mediamente 15–16 l/100 km; disponibile come telaio o berlina 4 luci e 6 luci, divenne anche una base molto apprezzata per carrozzerie di alto livello realizzate da carrozzieri italiani ed esteri (Pininfarina, Touring, Ghia, Viotti, Stabilimenti Farina, Bertone, Colli, Boneschi, ecc.), con esemplari cabriolet da concorso d’eleganza che hanno ottenuto riconoscimenti anche molti decenni dopo; la Astura partecipò con risultati notevoli a gare d’epoca e a corse come Mille Miglia e Spa, ottenendo vittorie di classe e piazzamenti di rilievo, e alcuni esemplari furono impiegati in competizioni nel dopoguerra grazie a motorizzazioni e preparazioni speciali.