I treni armati della Regia Marina furono convogli ferroviari corazzati e armati impiegati nella difesa costiera durante la Prima e la Seconda guerra mondiale, concepiti per portare sul terreno cannoni navali adattati all’uso ferroviario e fornire fuoco di controbatteria, antinave e antiaereo lungo l’Adriatico e le coste tirreniche. Nati nel 1915 a La Spezia, i primi convogli adottarono carri pianale tipo POZ rinforzati per ospitare pezzi da 120/45 e 152/40 su affusti a piattaforma con scudi tipo “Ammiragliato”; i carri erano dotati di martinetti manuali per stabilizzare l’arma sulla massicciata e non erano blindati. Ogni treno operava su settori di copertura di circa 60 km, stazionando in punti centrali o in galleria per ridurre i tempi d’intervento; la circolazione veniva bloccata all’alba per garantire un binario libero e consentire rapidi spostamenti.
L’organizzazione prevedeva treni operativi e logistici accoppiati: il primo portava 3–5 carri arma, portamunizioni e carro comando con telemetro e tavolo previsore, il secondo carrozze alloggio, cucina, officina e depositi. In azione nella Grande Guerra, i treni armati ottennero successi nel contrasto a bombardamenti navali e attacchi di motosiluranti e idrovolanti. Nel secondo conflitto lo sviluppo introdusse torri corazzate per i 120 mm e vari tipi di allestimento (pezzi da 152, 120, 102 e 76 mm), nonché treni specializzati antiaerei; nel 1939 furono mobilitati gruppi MARIMOBIL con basi a Genova/La Spezia e Palermo/Taranto. Dislocati lungo la Liguria, la Sicilia e altre coste, parteciparono alle azioni contro la Francia nel 1940 ma, con il dominio aereo alleato, persero efficacia e molti convogli furono fatti saltare o catturati e smantellati nel 1943, le torri riutilizzate in postazioni fisse sulla Linea Gotica.