Il monumento alla Battaglia d’Inghilterra si erge sulla Victoria Embankment a Londra, affacciato sul Tamigi, ed è una lunga struttura in granito di circa 25 metri di lunghezza sulla quale corre una passeggiata obliqua che attraversa la lastra; la facciata è arricchita da pannelli in bronzo ad alto rilievo che narrano scene della Battaglia del 1940 con grande realismo 3D, mentre al centro si trova una scultura quasi a grandezza naturale che ritrae gli aviatori mentre si precipitano verso i loro velivoli; l’esterno è corredato da placche bronzee che elencano i nomi di 2.936 piloti e membri degli equipaggi di quattordici nazioni che parteciparono al conflitto sul fronte alleato; l’opera è in bronzo e granito, è stata progettata dall’artista Paul Day e fusa presso la storica fonderia Morris Singer; il complesso è stato inaugurato il 18 settembre 2005, data scelta per coincidere con il 65° anniversario della Battaglia, alla presenza del Principe Carlo e della Duchessa di Cornovaglia e di numerosi reduci noti come The Few; il progetto è nato da un’idea di Bill Bond e ha visto un finanziamento prevalentemente privato con un budget intorno a 1,74 milioni di sterline raccolti tramite appelli e una campagna di fondi guidata anche da figure pubbliche.
La decisione di erigere il memoriale risponde alla volontà di commemorare il ruolo cruciale e simbolico degli equipaggi della Royal Air Force nella difesa del Regno Unito durante la Seconda guerra mondiale e di preservare la memoria collettiva della resilienza civile e militare del 1940; il monumento si inserisce nella tradizione britannica di memoriali pubblici dedicati alla Grande Guerra e alla seconda guerra, ma ha suscitato dibattito critico per il suo linguaggio plastico e per un realismo che alcuni storici dell’arte hanno giudicato eccessivamente narrativo e senza sottigliezza; il sito è legato alle cerimonie annuali del servizio di ringraziamento e della riconsacrazione che da decenni si svolgono in Westminster e rappresenta un punto di riferimento per la memoria pubblica, per le iniziative educative sulla guerra aerea e per la conservazione dei nomi e delle storie dei piloti internazionali che combatterono come parte della resistenza aerea, contribuendo a trasformare un episodio militare in un luogo di identità civica e di riflessione storica.